Street food
Calabria, Catanzaro

Da: Luciano Pignataro.it
Morsello
Detto anche: ‘U Morzeddhu Catanzarisa
Il Morzello Catanzarese (‘U Morzeddhu Catanzarisa) è una pietanza unica nel suo genere e si realizza usando trippa e frattaglie bovine, concentrato di pomodoro, peperoncino piccante, sale, alloro e origano.Il morzello deve essere consumato bollente magari con una ulteriore spruzzata di peperoncino piccante e mangiato nella pitta, tipico pane Catanzarese a forma di ciambella schiacciata e con poca mollica.
Notizie
Il Morzello potrebbe risalire al periodo della dominazione saracena, sul finire del secolo IX ed i primi decenni del X. Dapprima con ricorrenti scorrerie, occupazioni alternate a momenti di liberazione per giungere alla costituzione di un vero e proprio Principato Mussulmano della Calabria iniziatonel 906 e durato oltre trent’anni. Tracce di tale presenza non mancano sia con alcuni riferimenti costruttivi ed architettonici ancora presenti nella parte vecchia della città, sia con i rinvenimenti avvenuti agli inizi dell’Ottocento quando in occasione dei lavori per la costruzione di palazzo De Nobili (attuale sede del Comune di Catanzaro), venne scoperta una necropoli in cui numerose erano le monete identificate come appartenenti alle coniazioni arabe del periodo ed alcuni anelli con iscrizioni orientali.
Nella gastronomia dei paesi arabi e mediorientali c’è, una pietanza simile al morzello. Si tratta di una specie di focaccia, schiacciata e dalla preparazione simile per impasto, alla pitta, diversa dalle altre panificazioni, che viene offerta ricoperta da intingoli conditissimi e speziati e costituisce quasi un piatto quotidiano.
Altro elemento cè il fatto che la carne e le frattaglie componenti il Morzello devono essere rigorosamente di animali “vaccini” con assoluta esclusione della carne di maiale.
IL MARCHIO DE.C.O.
Tutti i prodotti catanzaresi sono tutelati con un apposito marchio di qualità grazie alla De.C.O. ossia la Denominazione Comunale d’Origine.
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Nella gastronomia dei paesi arabi e mediorientali c’è, una pietanza simile al morzello. Si tratta di una specie di focaccia, schiacciata e dalla preparazione simile per impasto, alla pitta, diversa dalle altre panificazioni, che viene offerta ricoperta da intingoli conditissimi e speziati e costituisce quasi un piatto quotidiano.
Altro elemento cè il fatto che la carne e le frattaglie componenti il Morzello devono essere rigorosamente di animali “vaccini” con assoluta esclusione della carne di maiale.
IL MARCHIO DE.C.O.
Tutti i prodotti catanzaresi sono tutelati con un apposito marchio di qualità grazie alla De.C.O. ossia la Denominazione Comunale d’Origine.
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Questa certificazione, che avviene attraverso uno studio approfondito delle peculiarità comunali è una procedura snella, particolarmente interessante per le produzioni legate alla vita delle comunità locali, poiché permette di conservare e valorizzare le colture e le preparazioni tradizionali legate alla cultura del territorio, aiutando anche a proteggere la biodiversità.
Il Morzello è stato il primo prodotto Catanzarese ad essere tutelato con la De.C.O.
COME SI MANGIA
Il Morzello si dovrebbe mangiare nella pitta alle 10 del mattino (in quanto, essendo una pietanza dell’antica tradizione Catanzarese, a quell’ora gli artigiani, gli agricoltori ma in generale chiunque lavorava aveva già almeno 4 ore di lavoro sulle spalle).
Esiste quasi un rituale per servire e mangiare il Morzello: prima di tutto bisogna preparare la pitta, dividendola in quattro porzioni. I pezzi vengono poi tagliati a libretto e aperti non completamente.
Subito dopo si riempie il pane bagnandolo prima con il sugo e poi riempiendolo di carne. Per concludere si bagnano i due lati della pitta nel morzello e solo a questo punto si può servire e mangiare.
Il Morzello è stato il primo prodotto Catanzarese ad essere tutelato con la De.C.O.
COME SI MANGIA
Il Morzello si dovrebbe mangiare nella pitta alle 10 del mattino (in quanto, essendo una pietanza dell’antica tradizione Catanzarese, a quell’ora gli artigiani, gli agricoltori ma in generale chiunque lavorava aveva già almeno 4 ore di lavoro sulle spalle).
Esiste quasi un rituale per servire e mangiare il Morzello: prima di tutto bisogna preparare la pitta, dividendola in quattro porzioni. I pezzi vengono poi tagliati a libretto e aperti non completamente.
Subito dopo si riempie il pane bagnandolo prima con il sugo e poi riempiendolo di carne. Per concludere si bagnano i due lati della pitta nel morzello e solo a questo punto si può servire e mangiare.
Ingredienti e Procedimento
4 porzioni
In un tegame scaldate due cucchiai d’olio e fatevi sciogliere il guanciale tritato, dopo alcuni minuti aggiungete le foglie di alloro e i chiodi di garofano, poi la trippa e il fegato a listarelle, il cuore e la milza a pezzetti, mescolate. Passati 5 minuti spruzzate il tutto con il vino e fatelo evaporare completamente. Aggiungete i pomodori spellati, privati dei semi e spezzettati e il concentrato diluito in poca acqua tiepida, salate, pepate e cuocete a fuoco moderato per 1 ora. Ritirate, eliminate l’alloro e i chiodi di garofano, regolate a piacere l’aggiunta di peperoncino sminuzzato.
Preparate la pitta: lavorate brevemente la pasta di pane già lievitata, datele la forma di una larga ciambella piuttosto schiacciata. Spennellate d’olio una teglia, adagiatevi la ciambella e cuocete in forno caldo a 220-250° per 30-40 minuti. Tagliate la pitta calda in più pezzi, apriteli a libro e farciteli con il ripieno preparato.
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Fonti e informazioni
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